Lapis Niger

Luogo

Roma

Cliente

Parco Archeologico del Colosseo

Oggetto Lavori

Lavori per la restituzione alla pubblica fruizione dell’area monumentale e della piazza antistante la Curia

Categoria Lavori

OG2 + OS25

Lavorazioni Eseguite

Scavo Archeologico, puntellature, sbadacciatura, demolizione controllata, carpenteria metallica, pulizia archeologica

Cenni Storici

Il Lapis niger (“pietra nera” in latino) è un’area lastrica con antiche pietre nere sul luogo dei comizi, sotto la quale si trovano i resti di un’antica area sacra, nel Foro Romano.

Il nome deriva dal fatto che il luogo era segnalato da lastre di marmo circondate da una specie di cornice di marmi bianchi il che lo distingueva nettamente dal resto del comizio, che presentava invece una pavimentazione in travertino.

L’area venne sepolta e recintata nella tarda età repubblicana, coperta da un pavimento di marmo nero (da cui il nome Lapis niger) e considerata un luogo inviolabile.

All’epoca di Varrone esistevano ancora due leoni accovacciati, figure tipiche, in Italia come in Grecia, di guardiani dei sepolcri.

Il Lapis niger fu riscoperto il 10 gennaio 1899 da Giacomo Boni: il ritrovamento venne presto associato ad una serie di passi di antichi scrittori, tra i quali Sesto Pompeo Festo e Verrio Flacco, che raccontavano della presenza di un sepolcro nel Foro Romano. Non c’era però concordia sul personaggio che vi fosse stato sepolto; alternativamente si pensava a Romolo, Faustolo o Tullo Ostilio.

Durante gli scavi legati alla sua scoperta l’area fu scavata e, a circa 1,5 metri sotto il piano del Lapis niger, fu ritrovato un altare con un cippo che presentava un’iscrizione con una delle più antiche testimonianze scritte della lingua latina, databile intorno al 575-550 a.C.

Fonte: Wikipedia